La guerra è mai proporzionata?

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Risposta breve

Il rapporto tra decessi è del tutto irrilevante. Mentre Hamas usa le proprie risorse per terrorizzare Israele e costringere gli abitanti di Gaza a fungere da scudi umani, Israele investe nell’autodifesa, quindi è ovvio che il conteggio delle vittime non sia uniforme. Inoltre, nessuna guerra è proporzionata: basta chiedere alle forze alleate durante la Seconda Guerra Mondiale, che uccisero in modo sproporzionato molti più nazisti rispetto ai britannici e ai francesi uccisi dai tedeschi.

Risposta lunga

L’affermazione che il numero delle vittime sia sproporzionato non tiene conto del fatto che Israele compie sforzi diligenti per ridurre al minimo le vittime civili, ma queste sono spesso un sottoprodotto inevitabile della guerra. Secondo il Diritto Internazionale Umanitario, Israele è pienamente giustificato a rispondere agli attacchi di Hamas secondo il principio di proporzionalità. Uno degli esempi più chiari dell’adesione di Israele alla proporzionalità è la sua risposta all’uso di scudi umani da parte di Hamas a Gaza: l’IDF considera gli scudi umani involontari come civili e adotta molte misure per ridurre al minimo le vittime. È essenziale distinguere tra le vittime civili accidentali e quelle che vengono deliberatamente prese di mira, e il dato di fatto è che Israele non prende deliberatamente di mira i civili. Fomentare l’infondata accusa di genocidio contro Israele non solo diffama la nazione e disumanizza gli ebrei, ma scredita anche le cause globali sui diritti umani. Affermare che Hamas e Israele sono equivalenti nelle loro azioni è fondamentalmente sbagliato.

Una spiegazione del perché non ci può mai essere una risposta proporzionata in guerra

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