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Risposta breve
L’affermazione che Israele sia la radice di tutti i problemi del Medio Oriente è pura propaganda.
Molti più musulmani sono stati uccisi da altri musulmani in Siria, Yemen, Iraq e Sudan, in conflitti che non hanno nulla a che fare con Israele.Il Medio Oriente ha affrontato guerre, conquiste e conflitti religiosi per millenni, molto prima che esistesse il moderno Stato d’Israele. Assiri, Romani e Ottomani hanno combattuto per il controllo della regione. La violenza settaria musulmana iniziò subito dopo la morte di Maometto nel VII secolo, seguita da crociate, invasioni mongole e guerre tribali.
L’instabilità moderna deriva dal crollo ottomano, dalle ingerenze coloniali e dalle radicate divisioni tribali e religiose. Incolpare Israele per l’instabilità della regione non è solo sbagliato, è storicamente assurdo.
Incolpare Israele per l’instabilità della regione non è solo sbagliato, è storicamente assurdo.
Risposta lunga
L’affermazione che Israele sia la radice di tutti i problemi del Medio Oriente è una distorsione assurda e politicamente motivata. Ignora i conflitti ben più mortali e diffusi causati dalle divisioni tribali, politiche e religiose all’interno della regione stessa.
I conflitti intra-arabi hanno preceduto di molto la nascita del moderno Israele nel 1948 e sono proseguiti indipendentemente dal conflitto israelo-palestinese. Queste dispute interne – spesso radicate in divisioni settarie, tribali e politiche – hanno portato a una significativa violenza e instabilità in Medio Oriente.
In Siria, oltre 500.000 persone sono state uccise dal regime di Assad, per la maggior parte musulmani, in una brutale guerra civile.
Nello Yemen, la guerra tra gli Houthi, sostenuti dall’Iran, e la coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha causato oltre 377.000 vittime.
L’Iraq ha subito un enorme spargimento di sangue settario dopo la caduta di Saddam e l’ISIS ha aggiunto ulteriore terrore. La guerra Iran-Iraq ha ucciso circa 1 milione di persone.
Il Medio Oriente è stato plasmato da secoli di guerre, conquiste e conflitti religiosi, molto prima del 1948.
Imperi come gli Assiri, i Romani e gli Ottomani si sono contesi la regione, seguiti da conquiste islamiche, crociate, invasioni mongole e infinite lotte settarie.
I musulmani iniziarono a combattere tra loro subito dopo la morte di Maometto. Il crollo dell’Impero Ottomano e il colonialismo europeo non fecero che aggravare il caos, scatenando rivolte, colpi di stato e guerre ben prima che esistesse il moderno Israele.
Al contrario, il conflitto israelo-palestinese, pur essendo continuo e tragico, ha provocato un numero di vittime nettamente inferiore rispetto a queste guerre. Secondo i dati sui conflitti globali, i morti in questo conflitto sono solo una frazione di quelli causati dai conflitti interni arabi o musulmani. Eppure, in qualche modo, Israele viene ancora incolpato di essere la causa principale dell’instabilità regionale.
Quello che spesso viene ignorato è il ruolo positivo di Israele nella regione. Grazie agli Accordi di Abramo, Israele ha stretto legami diplomatici ed economici con gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein, il Marocco e il Sudan, favorendo il commercio, il turismo, la tecnologia e la sicurezza regionale. Gli ospedali israeliani hanno curato migliaia di palestinesi e siriani, compresi i bambini.
E nelle crisi globali, dai terremoti alle epidemie, Israele invia senza esitazione squadre di aiuto e soccorso.