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Risposta breve
Il Talmud è una biblioteca vasta, antica e piena di dibattiti in cui i rabbini discutono di questioni morali difficili, si sfidano e spesso sono in disaccordo. Non è un libro di regole;
è un resoconto di discussioni e di opinioni diverse, e a volte respinte. Ma gli antisemiti lo distorcono, estrapolando le citazioni dal loro contesto, traducendole in modo errato o addirittura inventandole, per promuovere il loro programma d’odio.
Prendono una domanda retorica, un’opinione respinta, un testo antico o una metafora estrapolati dal contesto e affermano che è una “prova” a cui tutti gliiebrei credono.
Risposta lunga
Il Talmud è uno dei testi più importanti e complessi dell’Ebraismo, un vasto registro vivente di conversazioni tra rabbini durate secoli. Non è un elenco di regole o un libro di comandamenti. È una raccolta di dibattiti, argomenti, discussioni legali, dilemmi morali, storie e domande. In molti casi, i rabbini non sono d’accordo fra loro.
Alcune opinioni vengono accettate, altre vengono respinte o lasciate in sospeso. Questo è intenzionale. L’ebraismo apprezza il pensiero profondo, non l’obbedienza cieca.
Ma gli antisemiti sfruttano questa complessità per promuovere l’odio. Estraggono righe dal Talmud fuori dal loro contesto, ne distorcono il significato attraverso traduzioni scadenti o disoneste o semplicemente inventano del tutto le citazioni.
Prendono una domanda retorica, un’opinione marginale o una metafora e la presentano come se fosse una credenza ebraica universale. Ignorano il fatto che molte di queste affermazioni vengono immediatamente contestate o respinte nel testo stesso.
Questa tattica è antica quanto l’antisemitismo stesso. Nel corso della storia – dalle accuse del sangue medievali alla propaganda nazista fino alla disinformazione virale di oggi – la distorsione dei testi sacri è stato il metodo più ricorrente per demonizzare gli ebrei.
Sostenere che le parole di un rabbino rappresentino tutto l’ebraismo è come ascoltare una singola discussione in un’aula di tribunale affollata e insistere che sia il verdetto finale dell’intero sistema legale, o come citare la battuta di un personaggio di un romanzo e dire che racconta l’intera storia.