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Risposta breve
The Lancet, nonostante sia una rivista medica di primo piano, ha pubblicato un assurdo rapporto speculativo sulla mortalità a Gaza, sostenendo che il bilancio delle vittime non verificato della guerra di Gaza iniziata il 7 ottobre sia pari a 186.000 morti.
Una pubblicazione del luglio 2024 è giunta a questa stima fittizia gonfiando del 41% le cifre relative al numero di vittime riportate da Hamas (una fonte palesemente inaffidabile) e poi quadruplicando il risultato, applicando un cosiddetto rapporto “conservativo” di quattro a uno tra morti indirette e dirette, basato su confronti con conflitti bellici molto diversi da quello di Gaza.
Inoltre, questo calcolo non tiene conto dei livelli senza precedenti di aiuti umanitari forniti a Gaza (che di solito non vengono forniti da un esercito al proprio nemico e riducono il numero delle vittime) e degli sforzi profusi dall’IDF per ridurre al minimo le vittime civili evacuando in anticipo la popolazione civile.
Inoltre, i risultati si basano interamente su dati non verificati forniti dal Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas. Studi, come quello condotto dalla Henry Jackson Society, indicano che il Ministero sovrastima in modo significativo il numero delle vittime.
A tutt’oggi, non esiste alcuna prova verificabile del numero di morti riportato, né è mai esistita.
Risposta lunga
The Lancet si definisce una rivista medica leader a livello mondiale, ma è assolutamente sconcertante come abbia potuto pubblicare rapporti altamente speculativi sul numero delle vittime a Gaza. Anziché basarsi su dati solidi e verificati, le stime si fondano su una serie di informazioni errate e poco attendibili, fornite da un’unica fonte inaffidabile: il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas.
Uno studio condotto dalla Henry Jackson Society ha rilevato che questo ministero gonfia il numero dei morti includendo i decessi naturali e non distinguendo i civili dai combattenti. Ma invece di mettere in discussione questi numeri esagerati, gli autori di The Lancet sono andati oltre, aumentando le cifre di Hamas del 41% e poi quadruplicando il risultato, applicando un rapporto “conservativo” di quattro a uno tra morti indiretti e diretti, basato su confronti con conflitti bellici molto diversi da quello di Gaza.
Nel luglio 2024, The Lancet ha pubblicato un articolo in cui affermava che il numero reale di vittime a Gaza era in realtà più vicino a 186.000 rispetto alle cifre più recenti dichiarate da Hamas. Come sono arrivati a tale cifra? Prendendo i dati riportati da Hamas, aumentandoli del 41% e moltiplicando poi il risultato per quattro.
Gli autori dell’articolo hanno basato il calcolo delle vittime su un’ipotesi cosiddetta “prudente”, secondo cui per ogni morto ci sono quattro morti indirette, semplicemente perché rapporti simili sono stati osservati in altre guerre ben diverse da quella di Gaza. Ma questi confronti hanno poco senso, considerando la quantità di aiuti umanitari ricevuti da Gaza e gli sforzi compiuti dall’IDF per evitare vittime civili (una pratica che di default riduce le vittime e non viene spesso utilizzata nelle guerre).
Poi, nel gennaio 2025, un altro articolo ha stimato 64.000 morti per lesioni traumatiche tra l’ottobre 2023 e il giugno 2024. Anche in questo caso, ha utilizzato la stessa fonte inaffidabile, il Ministero della Salute gestito da Hamas, e ha applicato lo stesso tasso di inflazione del 41%, rafforzando ancora di più il pregiudizio (un numero che nemmeno una fonte inaffidabile come Hamas ha dichiarato).
Chiunque osservi la situazione con obiettività può capire che questi rapporti non si basano su dati reali, ma sono solo esercizi di calcolo generati da fonti inaffidabili.
Il risultato finale? Non c’è mai stata alcuna prova concreta di questi numeri gonfiati e teorici di morti, solo un sacco di dubbie magie matematiche fatte per raggiungere un obiettivo.