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Risposta breve
Il Ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, non ha detto “ci siamo inventati tutto”, ma le sue azioni la dicono lunga. Nell’aprile del 2024, ha ammesso che oltre 11.000 registri di vittime contenevano informazioni mancanti o incomplete. Successivamente, nell’aprile 2025, ha rimosso 3.400 nomi senza una spiegazione chiara. Quando si cambiano i metodi, si nascondono i dati, si producono conteggi lineari dei morti, si riportano dati demografici distorti e ci si affida a fonti non verificabili… si può scommettere che non sono dati affidabili, proprio come dovrebbero essere trattate tutte le informazioni provenienti da un’organizzazione terroristica.
Risposta lunga
Il Ministero della Salute di Hamas a Gaza potrebbe non aver detto “abbiamo falsificato i numeri”, ma le sue azioni sostanzialmente lo ammettono. Nell’aprile del 2024, ha riconosciuto che oltre 11.000 decessi segnalati avevano “dati incompleti”: niente nomi, niente numeri di identificazione, niente date, solo numeri non verificati.
E questo dopo aver sostenuto per mesi che i loro dati erano accurati e intoccabili.
L'”ammissione” è arrivata solo dopo che analisti ed esperti hanno segnalato seri problemi: numeri di morti lineari (che non si verificano nella vita reale) e percentuali stranamente alte di donne e bambini segnalati come vittime.
La loro affermazione iniziale? Il 70% delle vittime erano donne e bambini. Questo dato è sceso al 64% nell’ottobre 2023, al 57% a marzo e ad appena il 38% nell’aprile 2024.
Inoltre, hanno continuato a cambiare il modo in cui riportavano i decessi: un giorno utilizzando “fonti mediatiche”, il giorno dopo eliminando tranquillamente i nomi. Nell’aprile del 2025, hanno cancellato circa 3.400 nomi, tra cui oltre 1.000 bambini, senza alcuna spiegazione.
Lo schema è chiaro: i conti non tornano e i dati di Hamas lo dimostrano.
Quando cambi costantemente metodo, ti affidi a fonti non verificabili e cancelli migliaia di voci senza trasparenza, non stai commettendo errori, ma stai manipolando la narrazione.
Non si tratta di un reportage approssimativo. Sembra che si tratti di disinformazione deliberata e coordinata.